La solennità di Gesù Cristo Divino Maestro viene riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede il 24 settembre 1958 (CISP, 473).
Il Fondatore, Padre Minozzi, in mille occasioni ha illustrato il senso della nostra spiritualità incentrata in Cristo Maestro, di cui la solennità che ogni anno celebriamo non vuol che essere il punto di partenza e di arrivo per una intensa vita spirituale. Ebbe a dire:
“Tale devozione non si riduce alla semplice preghiera o a qualche canto, ma investe tutta la persona. Essa, praticata bene, dà a Dio un culto completo: sempre in Cristo e per Gesù Cristo… La nostra devozione al Maestro Divino si deve imparare per noi applicarla al lavoro spirituale, allo studio, all’apostolato e a tutta la vita religiosa.
E’ utile ricordare ciò che tante volte si è meditato e che serve per introdurci in questa devozione, la quale non deve restringersi alla pietà, ma anzi deve partire dalla pietà ed estendersi a tutta la vita apostolica, perché il frutto del nostro apostolato è proporzionato a questo: presentare Gesù Cristo via-verità-vita. Solo intesa in questo senso la devozione a Gesù Maestro sarà di grande vantaggio spirituale alle anime e risponderà ai bisogni spirituali dell’uomo.”