Si è celebrata domenica scorsa 20 ottobre 2013, ad Amatrice (RI) l’annuale manifestazione di devozione e di gratitudine al Servo di Dio, padre Giovanni Minozzi, che con padre Semeria è denominato padre degli orfani e apostolo del Mezzogiorno d’Italia.
Alla commemorazione per il 54° della morte e il 129° della nascita hanno partecipato centinaia di Ex Alunni e Collaboratori giunti a rendere omaggio a così eloquente Testimone della Carità dei nostri tempi e della nostra società italiana, in un clima di sincera familiarità e devoto raccoglimento.
La giornata, preceduta da una rassegna a braccio di poeti locali che hanno offerto le loro ottave per tratteggiare il profilo umano e spirituale del venerato fondatore, è stata solennizzata dalla presenza del Vescovo di Rieti, Mons. Delio Lucarelli, che ha presieduto la solenne Eucaristia in una chiesa gremita e raccolta. Il prelato nell’omelia, prendendo spunto dal Vangelo del giorno riferente la parabola della vedova importuna, ha evidenziato proprio l’opera di giustizia svolta da Don Minozzi, tesa a reclamare la dignità degli ultimi e abbandonati e a garantirla con una benemerita opera di supplenza laddove le istituzioni erano carenti o nell’impossibilità di dare risposte concrete e soddisfacenti. Un’azione, la sua, scaturente dall’amore di Dio che viveva in Lui e che lo spingeva a farsi dono per i fratelli. Una carità a tutto campo che traeva la sua spinta propulsiva da una fede viva, vibrante ed incrollabile, come ha illustrato Suor Cecilia Ferri, Madre Generale delle Ancelle del Signore, nella relazione offerta innanzi la celebrazione eucaristica: “Senza la fede che sarai mai tu…. ?”
Da Roggiano Gravina (CS), ove l’Opera di don Minozzi, in collaborazione con la Cooperativa “Il Sentiero” porta avanti una Scuola di Infanzia e un Semi Convitto per minori in difficoltà, accompagnato dal parroco don Emilio Servidio e dal sindaco Ignazio Servidio, è giunto ad animare la celebrazione il coro parrocchiale.
Una consistente rappresentanza, guidata dalle Suore Pie Operaie che gestiscono la Scuola dell’Infanzia “P. Minozzi” è giunta da S. Egidio alla Vibrata (TE). Il Sindaco Rando Angelini, a nome della comunità locale ha offerto l’olio della lampada che per il prossimo anno arderà davanti alla tomba di don Minozzi.
La cittadina di Amatrice ha fatto gli onori di casa nella persona del Vice Sindaco Pier Giuseppe Monteforte.
Don Minozzi, è nato a Preta, una frazione di Amatrice (RI) il 19 ottobre 1884. Il richiamo della vocazione lo trasse a Roma per gli studi liceali e teologici che furono coronati dall’ordinazione sacerdotale, il 5 luglio 1908. Da allora inizio quel dinamico servizio apostolico e missionario che lo vide prima premuroso Cappellano militare accanto ai soldati della Prima Guerra Mondiale e poi padre instancabili di decina di migliaia di orfani che di quella e della successiva avventura bellica furono triste e implacabile retaggio.
Per questi bambini sfortunati fondò il 15 agosto 1919 un Ente di assistenza chiamato Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, alla cui guida ed animazione prepose i Padri della Famiglia dei Discepoli e le Suore Ancelle del Signore, congregazioni religiose da lui fondate rispettivamente nel 1925 e nel 1940. Nel giro di pochi anni furono centinaia gli istituti aperti per accogliere bambini/e privati dell’affetto genitoriale e della speranza di un futuro sereno e promettente. Tra questi primeggia l’Istituto di Amatrice, a lui oggi intitolato, ove da 13 agosto 1961 riposano le sue venerate spoglie. L’11 aprile 2008 è iniziata la Causa di Beatificazione che, chiusa la fase diocesana, ora è passata alla Congregazione dei Santi.
La Comunità di S. Egdio alla vibrata, ove funziona una Scuola dell’Infanzia diretta dalle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione, direttamente dal Sindaco Rando Angelini, ha offerto l’olio per la lampada che arderà davanti alla tomba del venerato Padre.
Il Superiore Generale della Famiglia dei Discepoli, don Antonio Giura, ha ringraziato tutti della partecipazione esortando a rendersi degni emuli di così grande padre sapendo attualizzare nell’oggi l’anelito caritativo di Don Minozzi sovvenendo alle nuove povertà emergenti prepotentemente dalla nostra società.