Ha preso inizio ieri sera, alla rinata Colonia Frasca in Ofena, l’annunciato CONVEGNO SPIRITUALE PER GLI EX ALUNNI: un’offerta formativa nel solco della spiritualità e del pensiero minozziano in riferimento all’educazione dei suoi “figlioli”, per l’oggi e per il domani.
Si è partiti in nove – De Iulis Carlo e Pancrazio, Bruno Francesco Paolo, Mastromarino Giuseppe, Marino Francesco, Gianni Morachioli, don Michele Celiberti, don Cesare Faiazza e don Antonio Curani – con una bella serata di ricordi e scambio di esperienze, riscaldati e infervorati dal bel fuoco crepitante nel suggestivo camino recentemente ripristinato per la gioia dell’agape fraterna.
Un tuffo nel passato che ogni volta finisce per cementare sempre di più gli animi, consolidando l’appartenenza alla nostra bella Opera.
Il Segretario Generale ha aperto il Convegno con una raccolta celebrazione eucaristica; rifacendosi alle letture del giorno ha spronato i convegnisti ad una accezione missionaria della vita cristiana, in un’apertura a 360° come fu per i nostri Fondatori.
Anche oggi, nella celebrazione mattutina, ha ribadito lo stesso concetto proponendo un modello di vita cristiana costruito su una fede vissuta e intesa come incontro profondo con Gesù Cristo, vivo e presente nella sua Chiesa. Sul modello degli apostoli, ha incoraggiato tutti a quella parresia (fortezza) che non ci fa temere davanti alle chiusure alle resistenze di un mondo refrattario e indifferente, rifuggendo da ogni afasÍa (silenzio) e anonimato religioso.
Frattanto ci raggiungono Claudio Pieragostini, Franco Simone, Elisa Forastiero, Bernardo Piscione. La prima conferenza si è centrata sull’identikit dell’Ex alunno, nella visione minozziana: un protagonista nell’ambiente in cui è posto a vivere, occupando posti di frontiera tanto in ambito sociale che ecclesiale. In questo secondo versante, è stato ribadito, è necessario superare la concezione di “bravi cristiani”, intesi come brave persone, educate e disponibili, per assestarsi su quella più esigita dai tempi di “cristiani convinti e convincenti”, facendo del discepolato e della sequela di Gesù Cristo il criterio della propria vita e delle proprie scelte.
Peppino Mastromarino, da par suo, ha affrontato il tema della funzione pedagogica dell’arte nella visione minozziana, facendo risaltare la modernità del pensiero del Fondatore in proposito: un’arte che per lui deve averela finalità di comunicare il messaggio e la bellezza della Fede, senza fughe in intimismi e soggettivismi.
Per il pranzo ci raggiunge Alvaro Vitale con un gruppetto di romani e rende vivace e ilare la mensa, col suo stile effervescente, tra rime baciate e accenti di riconoscenza all’Opera e ai Discepoli.
Per la conferenza del pomeriggio ci raggiungono Dino Selli e consorte, Antonio Iannessa e Elio Bartolomucci. Don Michele Celiberti affascina l’uditorio tracciando un profilo, schietto e scevro da ogni pregiudizio, di don Tito (di cui domani celebreremo solennemente il 40° della pia dipartita) evidenziando da un lato la sua spiritualità marcatamente ascetica, essenziale ed esigente, ancorata a un passato indiscusso, e dall’altra la sua difficoltà ad accogliere la positività del nuovo in una visione gioiosa della vita cristiana, così diverso da Padre Minozzi e così da lui apprezzato e prediletto. Più moralista che teologo, stimato ma non sempre imitato, e pur tuttavia ritenuto da molti un Santo, incarnatore del carisma esplosivo di Padre Minozzi, pur se tradizionalista. Con risultati benefici sulla formazione dei Discepoli a lui affidati.
In serata è prevista la braciolata preparata da Michele Leone e dal suo staff, con i tipici sapori della cucina locale. Si attende anche un’esecuzione musicale di una piccola jazz band indicataci dall’amico Giovanni Pagliuca.
Domani l’appuntamento è per le 10,30 quando Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo Emerito de L’Aquila, presiederà la solenne eucaristia ad una folta assemblea di ex alunni, amici ed autorità locali.
L’Ex Alunno prof. Leandro Ugo Japadre proporrà il discorso commemorativo, presentando l’opuscolo dell’ex Michele Leone.