4 febbraio
Inauguravo il 4 febbraio la splendida Casa di Chiuppano [I Armata] con parole mie e un sonoro discorso del Generale Ricciardi Comandante della Brigata “Pistola” alla presenza di S. E. il Generale Zupelli.
10 febbraio
Inaugurazione della Casa di Padola con un discorso del Generale Vaccari.
13 febbraio
Risalii a Zugna e organizzavo altre 4 piccole Case nella zona.
14 febbraio
Aperta la Casa di Storo.
17 febbraio
Solenne inaugurazione della Casa di Marostica aperta in locali splendidi con Sale di lettura e scrittura, salone di soggiorno e bel teatro.
24 febbraio
Inaugurazione Casa di San Lorenzo di Mossa (II Armata)
25 febbraio
Il 25 febbraio 1917 s’inauguravano in festa Grumello e Campo Jolanda con discorso mio, alla presenza del Generale Taranto, in una ressa stragrande di frequentatori; il 26 Contrada Bosco con parole anche mie, presenti tutte le Autorità militari della zona.
26 febbraio
Inaugurazione Casa di Contrada Bosco (I Armata)
27 febbraio
La “Casa”… che restò poi sempre tra le più affollate, le più attive sorse su l’Altipiano, a Osteria di Granezza. Quando alla fine potei inaugurarla solennemente fu una festa per tutto l’Altipiano. Ufficiali e soldati convennero in folla, lietissimi. Era il 27 febbraio 1917. La neve attorno alta più di un metro. Parlai io con un certo calore di simpatia, credo, al successo quasi trionfale che mi commosse.
Altre Case aperte nel febbraio 1917
Nel febbraio 1917 altre due Case Reggimentali organizzai, per il 19° e il 17° Reggimento Artiglieria, avendole sperimentate utilissime.
E aprivo là “Casetta” di Fonzaso, assai piccola, ma accogliente, simpatica e quella più grande di Molini dove potei sistemare anche un cinema.
Di respiro ampio fu la Casa aperta sulla spianata di Novegno. Riuscii ad avere tre grandi baracche che divisi e ripartii saggiamente: in una la Direzione, il Segretariato, la Biblioteca, la sala di scrittura e quella di lettura; nell’altra il salone… dove convenivano i giocatori a briscola e tressette più che quelli a scacchi e dame, gli strimpellatori da chitarra e da mandolino, i suonatori di fisarmonica, gli ascoltatori insaziati del grammofono e ogni tanto quanti si deliziavano de’ giuochi di prestigio e dello sfavillio spassoso delle marionette. Nella terza baracca la scuola analfabeti che fu affollata dal primo giorno.
V’aprii anche presto, a gioia comune, una rivendita di francobolli e un posto di ristoro. La frequentavano su i 500-600 soldati al giorno.
Rocchette: Arrangiata alla meglio inizialmente, slargata poi e arricchita d’un bel cinema nel marzo 1917, pel quale pagai il 6 aprile 1917 lire 120,70 a Zanini di Thiene che mi fornì alcuni pezzi di ricambio.
Marani: In locali discreti che fornii con larghezza avvivata dal magnifico Cappellano Don Robotti. Nel marzo riuscii ad ampliarla e arricchirla di bei giochi di bocce.
Serravalle: In una vasta baracca ben ripartita, con intorno giuochi di bocce e un bel prato per esercizi ginnastici. Affollatissima dai soldati del 201° Fanteria. La casa della zona più vicina alle trincee.
Santa Margherita: Sistemata nella Chiesa colpita più volte dal nemico e riparata dai nostri. I locali vasti permisero una organizzazione quasi completa in un’aria di sacralità suggestiva.
Montozzo: Buoni ambienti per leggere e scrivere specialmente. Fuori bocce e campo di foot-ball.
Costone Zugna: Piccolina, ma graditissima ai soldati che l’avevano a due passi dalle linee e v’accorrevano a scriver soprattutto e a fare una partita a carte o a scacchi.
Cima Cady: Modesta, raccolta però e simpatica, assai frequentata anche per le letture.