Come di consuetudine marzo ha due momenti importanti per l’Opera Nazionale e per la Famiglia dei Discepoli. Quest’anno in occasione dell’84° della dipartita di Padre Semeria, il 15 e il 22 abbiamo ricordato il Servo di Dio nelle commemorazioni prima di Monterosso al Mare e poi in quella di Sparanise.
Il 15 marzo 1931 Frà Galdino (nome con cui tutti associavano la figura del Padre all’infaticabile attività di pellegrino dei poveri) animatore di anime e umile servitore dei più deboli, si spense nella Casa di Sparanise, anche se riposa nella terra natia, nell’Istituto di Monterosso dove accanto alla Mamma Carolina la sua anima aleggia sul mare, nella pace e bellezza delle Cinque Terre.
Semeria, oratore di grande spessore culturale morale e spirituale, spese la vita per i suoi orfani. Quest’anno, in occasione del centenario della Grande guerra lo abbiamo ricordato agli esordi della sua attività sui campi del fronte italiano, al fianco di don Giovanni Minozzi. Proprio lì, nelle trincee, la promessa fatta ai soldati morenti lo condusse sul sentiero di santità che i due Giovanni hanno intrapreso, animando quella grande Opera, che l’Italia e gli orfani di quella guerra mai desiderata, hanno lodato e ringraziato.
Come di consuetudine marzo ha due momentio importanti per l’Opera Nazionale e per la Famiglia dei Discepoli. Quest’anno in occasione dell’84° della dipartita di Padre Semeria, il 15 e il 22 abbiamo ricordato il Servo di Dio nelle commemorazioni prima di Monterosso al Mare e poi in quella di Sparanise.
Il 15 marzo 1931 Frà Galdino (nome con cui tutti associavano la figura del Padre all’infaticabile attività di pellegrino dei poveri) animatore di anime e umile servitore dei più deboli, si spense nella Casa di Sparanise, anche se riposa nella terra natia, nell’Istituto di Monterosso dove accanto alla Mamma Carolina la sua anima aleggia sul mare, nella pace e bellezza delle Cinque Terre.
Semeria, oratore di grande spessore culturale morale e spirituale, spese la vita per i suoi orfani. Quest’anno, in occasione del centenario della Grande guerra lo abbiamo ricordato agli esordi della sua attività sui campi del fronte italiano, al fianco di don Giovanni Minozzi. Proprio lì, nelle trincee, la promessa fatta ai soldati morenti lo condusse sul sentiero di santità che i due Giovanni hanno intrapreso, animando quella grande Opera, che l’Italia e gli orfani di quella guerra mai desiderata, hanno lodato e ringraziato.