A dare sollievo al ferito degente nell’Ospedale da campo ed a rendere meno pesanti le ore di sosta e di attesa per la necessaria convalescenza accanto al benemerito Sottocomitato III dell’Ufficio V costituitosi per provvedere alle necessità degli Ospedali della Provincia di Milano (pure avendo, per la gran copia delle offerte, inviate moltissime letture anche al fronte) è sorto un COMITATO NAZIONALE che lavora e lavorerà in fraterno accordo col primo, e che più specialmente mira a provvedere di opportune letture i feriti e gli ammalati dei grandi Ospedali da Campo, distribuendo all’ uopo nelle varie zone di guerra adatte BIBLIOTECHINE portatili.
Tali Bibliotechine, a evitare il più possibile le dispersioni, metteranno capo a Sale istituite nei centri principali delle zone medesime, le quali servano, insieme, a lettura e scrittura pei militari. Una di queste Sale già prospera da tempo a Calalzo nel Cadore, benefica a soldati e ad ufficiali.
Non dunque per annunciare un Comitato di più, ma per ottemperare ad una necessità particolare, sperimentata da persone che praticano le zone di guerra, si é pensato ad integrare quest’opera altamente umanitaria chiamando a raccolta molti fra i più cospicui nomi di ogni parte d’Italia, come a consacrazione nazionale dell’Idea, e ottenendo alla benefica impresa l’adesione entusiasta e l’Augusto Patronato della Prima Regina d’Italia, Margherita di Savoia.
A suo tempo si daranno i nomi degli aderenti al Comitato Nazionale attendendosi ancora adesioni di personalità del campo letterario e patriottico.
Il Comitato Esecutivo funziona a Milano presieduto dall’illustre Poeta Giovanni Bertacchi colla collaborazione dei Signori Lina Brambilla, Luisa Silva Candiani, Prof. Giovanni Minozzi, A. G. Bianchi, Adolfo Padovan, Luisa Anzoletti, Avv. Angelo Mauri, Prof. Uberto Pestalozza, Giannino Antona Traversi, Conte Tommaso Gallarati Scotti, Pittore Carlo Agazzi, Ing. Cav. Luigi Silva, Maria e Carlotta Bonomi.
La sua sede è in Piazza del Duomo n. 21.
A giorni verrà diramata un’apposita circolare.
E poco dopo lanciavo il ” Comitato ” definitivo:
Comitato Nazionale per le Bibliotechine agli Ospedali da Campo
sotto alto Patronato di S. M. la Regina Margherita
Illustrissimo Signore,
si è pensato e già abbastanza provveduto a raccogliere libri di buona lettura per i combattenti e per i degenti negli Ospedali di riserva; ma poco finora si è fatto per estendere un simile conforto a quelli che, feriti od ammalati, sian trattenuti nei grandi Ospedali da Campo. E che pur questa sia carità necessaria, lo hanno ripetutamente chiarito coloro che, per ragioni di ufficio e di ministero, si trovano in contatto coi soldati al fronte.
Il sottoscritto Comitato Nazionale ha l’onore appunto di rivolgersi alla S. V. Ill.ma per sottoporle un suo opportuno disegno, e chiederle favore e fervore di spirituale assistenza e di aiuti materiali,
Esso ha in animo di istituire Bibliotechine portatili che distribuiscano i volumi sul posto ove giovi, e di volta in volta li richiamino, evitando così il danno di frequenti dispersioni.
Tali Bibliotechine vogliono essere offerte agli Ospedali dai cento ai duecento letti, e agli Ospedali delle città che andremo conquistando.
Per disciplinare poi la distribuzione nei luoghi di maggiore richiesta, si apriranno all’uso delle piccole raccolte, convenienti Sale, che servano insieme a lettura e a Scrittura: simili a quella che già, col consenso del Comando, vive e prospera a Calalzo nel Cadore, benefica a soldati ed ufficiali, che se ne dichiarano entusiasti.
Le due istituzioni “Bibliotechine e Sale” si connettono e si compiono a vicenda.
Le Bibliotechine nostre forniranno a feriti ed ammalati la silenziosa compagnia del libro che ne allevierà l’affanno e li avvolgerà quasi in un vapore d’oblio, elevandoli dal loro stesso corpo dolorante in una pace e in una luce spirituale ; nelle Sale, come in una piccola casa il soldato troverà un senso placido di protezione che gli attenui la nostalgia della maggior casa lontana, e, ad un tempo, il raccoglimento che prepara l’impeto, i pensieri che accrescono l’animo, i sentimenti che sovrastano l’individuo e lo innamorano del sacrificio alla sua grande Patria vittoriosa.
Noi siamo fidenti che la S.V. Ill.ma comprenderà in tutti i suoi beneficii questa nuova opera d’amore fraterno che noi ci proponiamo, e alla quale la Maestà della Regina Madre ha dato, con consenso magnanimo, la sanzione del suo Augusto Patronato: noi siamo fidenti che la S. V. vorrà, con offerte di danaro o di libri, validamente cooperare con noi.
Né stimiamo ormai più d’insistere ancora sui doveri che legano ogni cittadino il quale non combatta ai tanti fratelli nostri che sono là, pronti a dare la loro vita nelle battaglie.
È per il compimento e l’incremento della Patria il sacrificio di quei valorosi, il sangue sparso da essi, la giovinezza loro che contende, magnifica, la vittoria alla morte.
E qual cosa dunque parrà degna che noi si faccia, in ricambio, per loro? Qual dono potremo, se pur grande, mandare a loro che superi quello che essi offrono alla Patria ogni dì?
“Sempre più oltre per la loro vittoria”, “sempre più oltre per la nostra pietà “.
Con devozione, in attesa.
[Padre Giovanni Minozzi, Ricordi di Guerra, vol I, pag. 31-35]