Domenica 27 ottobre, a 20 anni dalla scomparsa, è stato ricordato nella città che gli diede i natali: Loreto Aprutino, Padre Romeo Panzone, già Superiore Generale della Famiglia dei Discepoli e Consigliere Delegato dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, alla presenza dei familiari più intimi.
La Santa Messa è stata officiata nella Chiesa di San Pietro, dove Don Romeo celebrò la sua prima Messa il 27 dicembre 1953. L’Eucarestia è stata concelebrata da Padre Cesare Faiazza, attuale Segretario Generale dell’Opera e della Famiglia dei Discepoli, che l’ha presieduta, assieme al Parroco Don Andrea Di Michele ed al Discepolo Don Francesco Bracciani.
Nel primo pomeriggio, poi, nella sala sottostante la Chiesa di San Pietro è stato presentato un piccolo volumetto: Una vita per l’Opera, una vita per gli altri, che racconta in breve la figura di questo Apostolo. Chi volesse averlo può richiederlo alla Sede Centrale dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia – Via dei Pianellari, 7 – 00186 Roma.
Accenni biografici su don Romeo:
Romeo Panzone nacque a Loreto Aprutino il 20 ottobre 1927. Sentì forte la chiamata del Signore ed allora partì dalla natia Loreto per andare a studiare nel Seminario di Don Minozzi alle Vigne di Calascio. Fu un portento di impegno ed abnegazione tanto da conquistare le simpatie del Padre Fondatore che a soli 26 anni, il 19 dicembre 1953, lo fece ordinare Sacerdote e, dopo la prima messa a Loreto celebrata il 27 dicembre 1953 nella Chiesa di San Pietro, lo inviò a Potenza come Vice Rettore, prima, e Direttore dopo.
Dopo la morte del Padre Fondatore, avvenuta l’11 novembre 1959, per Don Romeo, che aveva soli 33 anni, iniziò un periodo intensissimo di guida sia dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia sia della Famiglia religiosa dei Discepoli, periodo durato 33 anni in cui ricoprì le diverse cariche dell’Opera e della Famiglia religiosa. Basti pensare che sotto la sua direzione le “belle case” divennero più di 120, gli assistiti più di 15.000. Tanto lavoro, tanto impegno lo hanno fisicamente logorato. Infatti a soli 66 anni, il 19 ottobre 1993, data di nascita del Padre Fondatore, è cessata la sua attività terrena.
Ma chi è stato veramente?
E’ stato un Apostolo della Carità, un Sacerdote impegnato nel fare il “BENE” ai più poveri, nelle regioni più povere ed abbandonate della nostra bella Italia che percorse in lungo ed in largo infinite volte, per le molteplici esigenze degli assistiti.
E’ stato un Sacerdote “fedele” al suo giuramento di religioso col quale si impegnò a seguire il carisma di Don Minozzi “ Cultura e Carità”. Per anni studiò, lavorò ed insegnò ai giovani, per lo più meridionali, nelle “Belle Case dell’Opera nostra” e poi nella difficile e complessa Direzione dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia e nella guida della Famiglia dei Discepoli.
Oratore fascinoso e scrittore dall’idioma semplice ed efficace. I suoi scritti, a volte lapidari, con pochi tratteggi centrano il problema e, soprattutto te lo fanno capire.
E’ stato un esempio di vita umana e cristiana. Ha fatto suo il dettato evangelico, quello più vero, quello che ti impegna la vita e te la consuma. L’impegno della Carità vissuta ogni giorno, ogni ora; l’impegno della Carità fatto abito ed unico pensiero.
E’ stato un uomo che pur di adempiere al suo dovere di Sacerdote e di Religioso non ha avuto paura di “gettare allo sbaraglio la sua vita” proprio per servire evangelicamente i poveri, i più poveri, delle regioni più povere dell’Italia centro-meridionale. Proprio nell’adempimento del suo “dovere” di Apostolo, il 19 ottobre 1993 a Catanzaro lasciò le rive di questo mondo per l’eternità.
Il suo ricordo oggi vuole essere per noi tutti, ma in particolare per le giovani generazioni, un monito ed un esempio, ricordando sempre col poeta: “in alto pur umile, è il monte che è alto” (Pascoli) e non dimenticando mai che la missione della Carità verso gli ultimi deve essere per tutti noi che ci diciamo “Cristiani” la bussola che ci guida e ci porta al porto sicuro.