3 settembre
Partii ieri sera per Roma. Alle 2½ pom. Sono stato ricevuto dalla regina Margherita che ha accettato di buon grado il patronato delle Bibliotechine. Buona e santa regina!
4 settembre
Roma sente poco la guerra.
5 settembre
Raggiungo il mio treno a Vicenza e celebro Messa.
6 settembre
Avendo pochi feriti ci han fermato a Montebelluna. Sono riuscito a telefonare a Milano per le Biblioteche e per gl’indumenti di lana che occorrono in numero grande grande.
7 settembre
Fermi a Montebelluna abbiam fatto una giterella ad Asolo. A pochi chilometri erano un tempo gli austriaci!
8 settembre
Ho celebrato Messa nella Cappella delle Salesiane a Montebelluna e ho visitato poi il cotonificio. é venuto tra noi in ispezione l’on. Pantano. Ci ha fatto visita anche l’on. Bertolini. Passano treni pieni di feriti. Giungono notizie tristi assai dal fronte, su in val Padola.
9 settembre
Purtroppo qui a Calalzo le tristi notizie crescono. L’azione contro Monte Cavallino non è riuscita. Abbiamo avuto perdite gravi, molto gravi. Torto nostro fu di abbandonar Cavallino quando l’avevam preso. Bisognava tenerlo a ogni costo. Come bisognava esser più rapidi assai nella prima offensiva. Abbiam lasciato troppo tempo al nemico di perfezionare la sua difesa. Oggi con pochi soldati e poche batterie tengono in scacco i nostri. Non giova l’entusiasmo, che è grande. Più previdenza ci voleva. M’han detto d’un generale (De Gennaro) che da principio doveva portare un reggimento in Cadore e lo portò ad Agordo!
11 settembre
Sono andato a trovar mio fratello Antonio a Reggio Emilia e là, nella Chiesa cattedrale, ho celebrato per mio padre.
12 settembre
Tutti i treni seguitano a portar feriti. é uno struggimento! Leggo Abba: “Da quarto al Volturno”. Come accoglievano allora i nostri laggiù in Sicilia! Garibaldi passava avvolto in luce di leggenda. Tutti plaudivano. Non così oggi.