Sabato 12 e domenica 13 marzo, in occasione degli 85 anni dalla sua morte, i “Discepoli” e “l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia”, hanno organizzato una serie di manifestazioni nel luogo dove il Padre barnabita esalò l’ultimo respiro.
Sparanise (CE) è stata teatro di un programma ricco di eventi che ha visto anzitutto coinvolti nella giornata di sabato mattina i ragazzi delle scuole medie superiori di Sparanise e Teano, con la partecipazione e l’animazione del Segretario Generale, don Cesare Faiazza, per poi proseguire nel pomeriggio con la Santa Messa nella Chiesa madre e il concerto dell’Orchestra Mandolinistica “Pietro Mascagni” diretta dall’Ex Alunno Antonio Di Lauro.
La domenica alle 9 lungo il Corso di Sparanise si è snodato un corteo, vivacizzato dalla presenza di tutte le classi della nostra scuola primaria, che ha portato alla Chiesa Madre le Autorità, gli Ex Alunni, Amici, paesani e tutte quelle persone che sono riconoscenti al Padre Barnabita per le opere benefiche che hanno vissuto loro in prima persona.
Alle ore 10 la Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza Mons. Giovanni Marra, Arcivescovo emerito di Messina ed Ordinario Militare, concelebrata dal Vicario della Famiglia dei Discepoli nonché Segretario Generale dell’Opera e dal parroco di Sparanise don Liberato Laurenza. Al termine della celebrazione i bambini della Scuola hanno dedicato un canto e una preghiera a Padre Semeria.
L’omaggio ai caduti, molto sentito e partecipato anche dalle persone di Sparanise, davanti al monumento comunale, ha chiuso il momento pubblico delle celebrazioni, al termine del quale la popolazione sparanisana ha voluto offrire un buffet di dolci ai pellegrini.
Un ultimo saluto e ricordo al Padre cofondatore dell’Opera Nazionale è avvenuto nel luogo dove il 15 marzo 1931 il Servo di Dio e degli orfani lasciò la vita terrena pronunciando una semplice parola di continuità della sua opera che fu: “Andiamo”. Così in una baracca dell’Istituto si spense Fra Galdino dopo una vita spesa a servizio degli altri. La proiezione del video-documentario “Due anime, una via” ha aiutato tutti a ripercorre le tappe salienti della sua vita “affannosamente randagia”.
Un’agape fraterna partecipata da una trentina di persone ha chiuso l’intensa e apprezzata mattinata.